Il Sole 24 Ore - Sabato 13 Maggio 2023 – N.130
Siracusa, l’export record dell’area rappresenta il 69% di quello siciliano
Confindustria
Le vendite all’estero sono cresciute del 76%, bene anche il valore aggiunto procapite.
Bivona: “Su Priolo tavolo di confronto con la Regione per centrare gli obiettivi”
Nino Amadore
Siracusa
Ha chiuso il 2022 con un aumento dell'export del 76% sul 2021, rappresenta il 69% dell'export siciliano, il valore aggiunto pro-capite mostra uno spiccato incremento, con un aumento del 6,8% rispetto all'anno precedente, cui contribuisce con il 56,6% il settore industriale. È lo scenario, per sintesi, della provincia di Siracusa raccontato nel corso dell'assemblea annuale di Confindustria che si è tenuta ieri alla Irem, gioiello della metalmeccanica con quattromila dipendenti e presenza diffusa nel mondo. I dati confermano, semmai ce ne fosse bisogno, la centralità dell'area industriale della provincia aretusea e confermano l'importanza di uno dei più grandi poli energetici europei. I dati, confermano anche la necessità, per questo polo, di maggiori attenzioni da parte della politica mentre gli imprenditori chiedono di porre un freno alle politiche europee che «spesso dicono hanno solo il sapore ideologico». Perché il messaggio che arriva da queste parti da Bruxelles è quello di avversione e la sensazione è che l'Ue non voglia tenere in alcun conto i programmi delle imprese che stanno qui di investire, di migliorare gli impianti, di andare nella direzione della transizione ecologica. «se gli obiettivi che vengono fissati sono velleitari, isolati ed ideologicamente indirizzati, il rischio vero è che la questione ambientale, da necessità che diventa opportunità, si trasformi in una propaganda non soltanto improduttiva ma addirittura controproducente> dice il presidente di Confindustria Siracusa Diego Bivona nella sua relazione introduttiva.
Il contesto è quello di un'area che dà lavoro a 1omila persone, fatta di grandi aziende interconnesse tra di loro ma anche di piccole e medie imprese anche innovative. Scampato il pericolo della chiusura delle raffinerie Isab e preso atto dell'acquisizione dell'azienda da parte di Goi Energy, il polo si prepara ad affrontare le sfide che sono davanti. <<È stato possibile evitare il peggio solo grazie al decisivo intervento di un governo responsabile - dice ancora Bivona. Oggi chiediamo l'istituzione di un Tavolo permanente di confronto continuo e trasparente tra le imprese, la Regione che deve rendere traguardabili i tempi di realizzazione degli investimenti e il governo nazionale che deve intervenire nei confronti dell'Ue, per fronteggiare quei limiti che non incoraggiano la transizione, ed individuare fonti di finanziamento incentivanti che aiutino il settore della raffinazione>>.
Da qui, da questo polo, arriva un quarto del fabbisogno di prodotti energetici essenziali per il Paese. Il ministro Adolfo Urso prova a dare una risposta e intanto annuncia un provvedimento dedicato alla raffinazione:
«Porteremo in Consiglio dei ministri un provvedimento che nasce dalle problematiche inerenti il sistema della raffinazione in Italia anche in seguito al tavolo che abbiamo fatto insieme agli altri attori della raffinazione. Servirà a dare impulso alla transizione nel settore delle raffinerie e del sistema petrolifero del nostro Paese». Per quanto riguarda il rapporto con l'Europa il ministro rivendica l’efficacia dell’azione avviata «Noi dice, siamo impegnati in Europa affinché la transizione sia sostenibile. Abbiamo riaperto il dossier sui veicoli leggeri. Ci siamo riusciti. Sembrava impossibile. Abbiamo dimostrato che ci può essere un futuro per un motore endotermico alimentato e fuel e mi auguro sempre più a biocombustibile. In ogni dossier di natura ambientale e industriale, agiamo allargando li nostro consenso in Europa perché questa transizione sia davvero sostenibile per il sistema industriale e sociale italiano ed europeo».
IL SITO
Il distretto dà lavoro a 10mila persone tra grandi aziende interconnesse e Pmi innovative
IL RUOLO DI ISAB
Da questo polo, arriva un quarto del fabbisogno di prodotti energetici essenziali per il Paese